Nel Corano e nelle tradizioni risalenti al Profeta e agli Imam, la giustizia
viene trattata sia sotto l’aspetto individuale che sotto quello sociale.
L’Islam ha prestato la massima cura e attenzione a tutte e due queste
forme di giustizia.
La giustizia individuale consiste nell’evitare di commettere i peccati
maggiori (mentire, far maldicenza eccetera eccetera) e di non persistere nel
commettere gli altri peccati. Colui che possiede tali qualità è
chiamato “equo” e, secondo le norme islamiche, se possiede pure
una determinata idoneità scientifica, può svolgere la funzione
di giudice, di capo della comunità islamica, di autorità religiosa
e le altre funzioni sociali. Al contrario, una persona non “equa”,
quand’anche sia dotta, non può ricoprire tali cariche.
La giustizia sociale consiste invece nel considerare con equanimità,
senza cadere negli eccessi, i diritti del prossimo, considerare tutte le persone
come uguali dinanzi alla legge divina e non trasgredire la verità, non
cadere sotto l’influsso degli affetti e dei sentimenti e non discostarsi
mai dal retto sentiero nell’esecuzione delle norme religiose. Dice Dio
l’Eccelso: “In verità Dio vi comanda la giustizia...”[1].
In un altro versetto ordina invece ai giudici di giudicare secondo giustizia
[2]. Innumerevoli versetti coranici e tradizioni
ci ordinano poi di parlare e agire con giustizia. Il Signore, in diversi punti
del Corano, ha esplicitamente maledetto gli iniqui.
Dio l’Altissimo nel nobile Corano fa riferimento all’iniquità
centinaia di volte, biasimando questa turpe qualità tipica delle belve[3].
Non si può trovare chi non consideri insitamente malvagia e scorretta
l’ingiustizia oppure chi non conosca, in maggiore o minore misura, da
quali tristi disgrazie è stata perseguitata l’umanità, quanto
sangue è stato versato e quante case sono state distrutte a causa dell’oppressione
e dell’iniquità.
L’esperienza non lascia dubbi sul fatto che per quanto solide e resistenti
siano le regge dei tiranni non sono mai durevoli e, presto o tardi, ricadono
su di essi. A tal proposito gli Imam hanno detto: “Il regno può
durare con la miscredenza ma non coll’ingiustizia e l’oppressione”.
Per concludere ricordiamo che Dio l’Altissimo, nel generoso Corano, ha
detto: “In verità, Dio non guida gli iniqui”[4].